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PLURALITÀ NELLA SCIENTIFICITÀ

Con grande partecipazione di soci e interessati abbiamo potuto celebrare mezzo secolo dall’inizio della storia dell’AISCGre, sentendoci confermati nella responsabilità di eredi di chi, nei decenni precedenti, colse il valore immenso del segno neumatico quale rappresentazione grafica del suono. Le voci raccolte in queste celebrazioni – le nostre unitamente a quelle di specialisti in campi diversi e di diverse nazionalità ed istituzioni – ci hanno confermato la bontà della nostra convinzione, ovvero della necessità di un’ulteriore crescita la cui essenza sta nel binomio: pluralità nella scientificità.

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Tutti fermamente convinti che, ad ulteriori passi mirati alla profonda comprensione  dell’unico canto che si pone come espressione più alta della preghiera cantata, oggi, devono contribuire in maniera irrinunciabile diversità di indirizzi nello studio scientifico, ampiezza di pensiero interpretativo, consapevolezza semiologica, visione musicologica, interesse codicologico ed  autenticità liturgica. Il tutto compiuto nell’unità perché, se è vero che il Gregoriano non può essere trattato come un monolito, freddo, inscalfibile, definitivo, allo stesso tempo non può esistere il proporre anarchico – ovvero non basato su dati scientifici – di questo patrimonio di Fede e di Musica.

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Molti, infatti, forse troppi, rispondono con disinvoltura alla chiamata del Canto Gregoriano e di altre monodie cristiane parallele, senza essere stati vocati: lo fanno con una leggerezza tale da suonare come offesa ai grandi maestri che ci hanno preceduto e oggi, momento in cui più che mai si sente l’urgenza di una risposta fedele, dobbiamo condividere l’esigenza di “essere una cosa sola”. È emerso con chiarezza tutto ciò dalle autorevoli voci si studiosi che con forza e convinzione hanno sottolineato come  sia venuto ormai il tempo di divenire punto di convergenza della gamma delle molteplicità, senza mai far venire meno quell’unità che ci è stata consegnata insegnandoci il “Canto della Parola” quale dono e impegno, al servizio del quale non trovano posto quei protagonismi, quei soggettivismi o quelle tipologie di potere da cui alcuni studiosi di Canto gregoriano si sono rivelati  e si rivelano non indenni.

Ecco, dunque, che in 50 anni A.I.S.C.Gre. non è solo divenuta il sinonimo del Gregoriano, ma anche il luogo del Gregoriano e della sua custodia. Innegabilmente, infatti, il nostro sodalizio ha determinato il legame ontologico (quindi strutturale, costitutivo) con il Gregoriano, respirandone la grazia in un rapporto di costante e fertile intimità, la cui “voce” non ha il suono dei proclami, ma la fecondità della risonanza con il Sacro.

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In questi decenni, il nostro Sodalizio si è posto in prima linea insegnando, organizzando corsi, promuovendo convegni e concerti, assurgendo a riferimento e guida, dando vita a un’esperienza che non è “solo” una cattedra, ma anche un servizio che ha consentito e consente a tutti di sentirsi  Gregoriani custodes  condividendo le finalità e le attività per trasmettere la Veritas a chi verrà dopo di noi.

 

Il Consiglio Direttivo,

A.I.S.C.Gre. Italia

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A.I.S.C.Gre.

 

Via Montefalco 15, 00181 Roma

C.F. 93030880194

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