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  Bibliografie 

Libri di canto - 1
Paléographie musicale
Restituzione melodica
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Graduale Triplex - Il volume è stato pubblicato nel 1979; presenta i brani del Graduale Romanum del 1974 in triplice notazione: quella metense tratta dal cod. Laon 239 (in nero, trascritta da Marie-Claire Billecocq), quella quadrata su tetragramma e quella sangallese (in rosso, copiata da Rupert Fischer) tratta dal cod. Einsiedeln 121 e dal Cantatorium, cod. 359 della Biblioteca di San Gallo. Per ogni brano è segnalata inoltre l'eventuale appartenenza al fondo antico tramite l'apposizione delle lettere identificative dei manoscritti dell'Antiphonale Missarum Sextuplex.

Malgrado il progresso degli studi semiologici e paleografici ne abbia evidenziato le inevitabili imperfezioni, il Graduale Triplex rappresenta a tutt'oggi il più importante e completo libro di canto a disposizione di appassionati, studiosi, cantori e direttori.

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Graduale Novum - Vol. I: De dominicis et festis - Primo volume di un'edizione critica del Graduale, frutto dell'attività ormai pluridecennale del gruppo di lavoro dell'Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano, il volume raccoglie i brani del proprium missae (per le domeniche e le festività) nelle versioni melodiche ricostruite col metodo comparativo e pubblicate semestralmente, a partire dal 1996, su Beiträge zur Gregorianik. I brani sono presentati in triplice notazione, come nel Graduale Triplex, ma con sostanziose revisioni nella trasposizione su rigo delle melodie, nel raggruppamento dei neumi, nell'uso delle alterazioni, nelle divisiones.

La pubblicazione, curata da C. Dostal, J.B. Goeschl, C. Pouderoijen, F.K. Prassl, H. Rumphorst e S. Zippe, è frutto della cooperazione fra l'editrice ConBrio di Regensburg e la Libreria Editrice Vaticana.

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Graduale Novum - Vol. II: De feriis et sanctis - Secondo volume di un'edizione critica del Graduale, frutto dell'attività ormai pluridecennale del gruppo di lavoro dell'Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano, il volume raccoglie i brani del proprium missae (dei giorni feriali e del Santorale) nelle versioni melodiche ricostruite col metodo comparativo e pubblicate semestralmente, a partire dal 1996, su Beiträge zur Gregorianik. I brani sono presentati in triplice notazione, come nel Graduale Triplex, ma con sostanziose revisioni nella trasposizione su rigo delle melodie, nel raggruppamento dei neumi, nell'uso delle alterazioni, nelle divisiones.

La pubblicazione, curata da C. Dostal, J.B. Goeschl, C. Pouderoijen, F.K. Prassl, H. Rumphorst e S. Zippe, è frutto della cooperazione fra l'editrice ConBrio di Regensburg e la Libreria Editrice Vaticana.

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Supplementum ad Graduale Romanum. Cantus codicum antiquissimorum nondum editos continens, cura et studio Alexandri De Lillo  

Con la pubblicazione dei brani raccolti in questo volume si porta a compimento e si perfeziona il processo di conoscenza del repertorio del fondo originale del Canto Gregoriano, relativamente ai brani del Proprium Missae documentati nell’ Antiphonale Missarum Sextuplex. In questo volume vengono infatti ricostruiti 105 brani (8 introiti, 7 graduali, 34 versetti di Alleluia, 3 tractus, 4 offertori e 6 comunioni) che finora non erano mai stati inseriti nei libri di canto ma che appartengono, come detto, al fondo autentico del Canto gregoriano. I brani sono corredati dai neumi metensi e sangallesi copiati da Johannes Berchmans Goeschl.

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Michael Hermes OSB, Das Versicularium des Codex 381 der Stiftsbibliothek Sankt Gallen - Indispensabile complemento dei precedenti Graduali, in questa pubblicazione (in lingua tedesca) è riportata la trascrizione in notazione quadrata dei versetti di Introito e di Communio tratti dal Codice sangallese 381. Oltre alla presenza di un apparato critico decisamente fornito, nel volume sono inserite anche tavole comparative relative agli otto toni salmodici, l'elenco dei manoscritti utilizzati dall'autore per la ricostruzione delle melodie e l'indice dei versetti suddivisi in base al Salmo di appartenenza.

Il volume si presenta come uno strumento di notevole utilità ai fini della completezza e della coerenza delle celebrazioni in canto gregoriano.

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Graduale Simplex - D. Jean Claire ebbe a definire questo libro il manuale della modalità arcaica. Pubblicato in prima edizione nel 1967 e in editio altera nel 1975, per adeguarlo al Messale del 1970, presenta brani del proprium missae in stile sillabico o in versioni semiornate tratti dal repertorio delle antifone dell'Ufficio. La dizione in usum minorum ecclesiarum, associata al titolo del volume, chiarisce l'intento pratico e divulgativo di questa edizione che si rivolge prevalentemente alle comunità non in grado di confrontarsi con la complessità dei brani del Graduale Romanum. "La disposizione dei canti (...) che si possono (...) adoperare per tutto il periodo liturgico o per varie circostanze, ha segnato nella storia della liturgia il superamento del criterio di fissità e della immobilità, secondo il quale i testi da cantarsi dovevano servire per quella sola celebrazione e per quel determinato momento rituale" (da A. Turco, Il canto gregoriano. Corso fondamentale, Roma 1996, p. 100).

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Antiphonale monasticum pro diurnis horis (1934) - Pubblicato da Desclée nel 1934, contiene i canti per la celebrazione della Liturgia delle Ore, ad esclusione del Mattutino, redatto ad uso delle comunità monastiche benedettine.

L'edizione, curata da Dom J. Gajard, rappresenta un'importante testimonianza del progresso degli studi sulla restaurazione del canto gregoriano, visti i notevoli miglioramenti e le numerose correzioni melodiche (in particolare riguardanti l'uso del si bemolle) rispetto all'Antifonale del 1912 (realizzato sotto la guida di Dom J. Pothier), in un'ottica di revisione filologica basata su un approccio critico agli antichi codici.

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Antiphonale monasticum (Liber antiphonarius pro diurnis horis) - Pubblicato per le edizioni solesmensi a partire dal 2005, ne sono apparsi finora quattro volumi: I - De Tempore (indice); II - Psalterium (indice); III - De sanctis (indice); V - Proprium Congregationis solesmensis in Gallia (indice). Il quarto volume (in preparazione) riguarderà la lturgia delle ore notturne.

Il nuovo Antiphonale, curato da Dom Daniel Saulnier, si caratterizza soprattutto per la scelta di armonizzare la tradizione benedettina nella celebrazione della Liturgia delle Ore con le disposizioni del Concilio Vaticano II, in particolare nell'adozione del testo della Nova Vulgata per Salmi e Cantici e in una diversa distribuzione del cursus benedettino. Il punto di riferimento per la restituzione delle melodie è costituito dall'Antifonale di Hartker (Cod. Sang. 390-391).

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Antiphonale romanum II (Ad Vesperas in dominicis et festis) - In conformità con le disposizioni conciliari ("Procurino i pastori d'anime che, nelle domeniche e feste più solenni, le ore principali, specialmente i vespri, siano celebrate in chiesa con partecipazione comune", SC n. 100) si è scelto di iniziare la pubblicazione del nuovo Antiphonale romanum, dal 2009, con il volume dei Vespri delle domeniche e dei giorni festivi.

L'edizione dei brani è stata commisurata alle necessità dei gruppi corali amatoriali: in quest'ottica tutte le strofe degli inni sono state provviste di notazione e si è scelto di segnalare, attraverso le differenze tipografiche (accenti, corsivi, grassetti) l'adattamento del testo ai toni salmodici, per permetterne una esecuzione più agevole.

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Antiphonale missarum iuxta ritum Sanctae Ecclesiae Mediolanensis - L'edizione (preceduta nel 2001 dalla pubblicazione dell'Antiphonale Missarum Simplex), è stata curata da Dom J. Claire e mons. Alberto Turco. Realizzato in conformità al Messale Ambrosiano riformato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II, il nuovo Antiphonale missarum ambrosiano segue di settant'anni l'Antiphonale mediolanense dell'abate Suñol "e restutuisce all'antica monodia ambrosiana la sua piena autenticità, togliendo le aggiunte gregoriane del periodo carolingio" (dalla Prefazione all'opera).

Per la scarsità di canti della Messa autenticamente ambrosiani, si è attinto, per completare il ciclo dell'anno, al repertorio dell'Ufficio ambrosiano, testimoniato dalla presenza di manoscritti dei secc. XII-XIV.

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